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  La radiazione hertziana e l'effetto Hallwachs, meglio noto come effetto fotoelettrico.

  Gli studi sulla radiazione hertziana assestano
un serio colpo alle origini della teoria dell'antimateria

 

RIVELATORE PASSIVO DI RADIAZIONE HERTZIANA A FLUORESCENZA DA IONIZZAZIONE SECONDARIA

La RADIOLUMINESCENZA nello spettro hertziano

Il POTERE IONIZZANTE DELLA RADIAZIONE HERTZIANA (Meglio nota come onde radio)

Distribuzione energetica della radiazione hertziana su di un dipolo a mezz'onda ripiegato e su di un dipolo a mezz'onda aperto, entrambi in condizione di risonanza, alimentati contemporaneamente con segnali RF di pari ampiezza e lunghezza d'onda

BREVETTO INDUSTRIALE n.0001347487 (ITAPA20030022)
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RIVELATORE PASSIVO DI RADIAZIONE HERTZIANA A FLUORESCENZA DA IONIZZAZIONE SECONDARIA

by Francesco Errante

Descrizione

La "radiazione hertziana" è uno dei modi meno in voga, ma piú antichi per riferirsi alle emissioni nello spettro delle radio-onde. La presente invenzione concerne un rivelatore passivo a fluorescenza da ionizzazione secondaria, intrinsecamente non-invasivo, a bombardamento diretto, per radiazioni hertziane, capace di convertire la radiazione hertziana in radiazione luminosa nello spettro del visibile, consentendo l'apprezzamento visivo della distribuzione energetica sul corpo di un'antenna radio o su di una linea di trasmissione e nello spazio in loro prossimità durante la sua trasmissione di segnali radioelettrici nello spazio. Il rivelatore passivo di radiazione hertziana qui presentato permette di essere posto a contatto dell'antenna od nella sua immediata prossimità senza che lo stesso ne disturbi il suo comportamento, grazie al fatto che esso è radio-trasparente. Esso produce un'emissione luminosa nello spettro del visibile, dovuta a fluorescenza da ionizzazione secondaria provocata dalla radiazione hertziana sui gas presenti all'interno del tubo rivelatore stesso. La sua emissione luminosa cresce al crescere dell'intensità del flusso della radiazione che lo investe.
Un rivelatore passivo di radiazione hertziana nel suo allestimento piú elementare e piú economico, consiste di un tubo fluorescente(1) ai vapori di mercurio, del tipo per illuminazione ambientale da 100W, della lunghezza di 2,4 metri ed un carrello su ruote(2), costruito con materiale dielettrico che permette al tubo rivelatore(1) di essere mantenuto in posizione verticale e di poter scorrere lungo il corpo dell'antenna radio(3) sotto esame, posta orizzontalmente rispetto al suolo ed ad un livello tale da incontrare il tubo rivelatore, pressappoco in coincidenza del centro dell'altezza di quest'ultimo.
In genere, è sufficiente una potenza di poco superiore ai 40 Watt RF, perché un radiatore risonante per onde corte come un dipolo aperto a ½ onda, inneschi la fluorescenza in tutto il tubo. Il tubo rivelatore una volta innescato permette, riducendo progressivamente la potenza fornita al radiatore sotto esame o scostando lo stesso dall'antenna, di apprezzare visivamente l'intensità del campo prodotto dall'antenna in ogni suo punto e nello spazio in sua stretta prossimità. Una volta innescato, il tubo rivelatore continuerà a mantenere la sua fluorescenza fino al cessare od al diminuire drasticamente della radiazione hertziana. Riducendo progressivamente la potenza di alimentazione dell'antenna eccitatrice(3), si riduce corrispondentemente anche la lunghezza della regione di tubo rivelatore illuminata e la sua emissione luminosa si estingue non appena la potenza di eccitazione scende al di sotto di 0,1 Watt circa.
Con l'uso di piú tubi rivelatori, è possibile creare un diagramma luminoso dinamico, bidimensionale o tridimensionale, dell'intensità del campo irradiato dall'antenna, ma è consigliabile invece costruire il diagramma attraverso il montaggio di piú fotogrammi dello stesso tubo su vari punti dell'antenna. Ciò è facilmente realizzabile facendo scorrere il tubo, una volta innescato, su vari punti dell'antenna in esame o dello spazio nell'immediata prossimità dell'antenna in esame. Fino al raggiungimento della saturazione luminosa del tubo, ad uguale intensità della radiazione luminosa da esso emessa, corrisponde uguale intensità della radiazione hertziana che ne sostiene l'eccitazione a quel livello. E'possibile, pertanto, stimare anche l'attenuazione della radiazione hertziana introdotta dallo spazio in stretta prossimità dell'antenna.

E' stato così inventato un rivelatore passivo di radiazione hertziana a fluorescenza da ionizzazione secondaria che permette di compiere indagini visive dirette sul comportamento delle antenne radio e delle radiazioni da esse generate tramite lo sfruttamento del potere ionizzante delle radio-onde, qui implicitamente dimostrato.


Funzioni scientifiche

a. Il rivelatore passivo di radiazione hertziana a fluorescenza da ionizzazione secondaria qui descritto consente di dimostrare il potere ionizzante transitorio della radiazione hertziana.

b. Il rivelatore passivo di radiazione hertziana a fluorescenza da ionizzazione secondaria qui descritto consente di apprezzare ad occhio nudo la distribuzione energetica della radiazione hertziana in un'antenna radio in fase di trasmissione.

c. Il rivelatore passivo di radiazione hertziana a fluorescenza da ionizzazione secondaria qui descritto consente di apprezzare ad occhio nudo l'intensità relativa e la distribuzione energetica di una radiazione hertziana nella regione di spazio immediatamente circostante un'antenna radio in fase di trasmissione.

d. Il rivelatore passivo di radiazione hertziana a fluorescenza da ionizzazione secondaria qui descritto consente di vedere che è sempre la parte terminale di un radiatore, ovvero quella opposta al punto di alimentazione, ad essere responsabile per la gran parte della radiazione hertziana da esso emessa. La distribuzione energetica della radiazione all'atto della fuoriuscita dal radiatore NON è sinusoidale. E' ragionevole ipotizzare che il corpo del radiatore stesso funga da rampa per gran parte della sua lunghezza e che la radiazione avvenga soltanto alla sua estremita', ove le cariche elettriche non potendo piú avanzare ritornano in dietro per scontrarsi con un nuovo fronte d'onda proveniente dal punto di alimentazione del radiatore stesso. Non è possibile ammettere che lo scattering avvenga soltanto perche' le cariche non possano piú proseguire nel loro percorso una volta raggiunta la fine del conduttore e ció perché, altrimenti, non si avrebbe il fenomeno della risonanza. Ne deriva che la risonanza puo' concepirsi come un regime para-stazionario o controllato.
Leggi anche: La Radiazione Hertziana: un'osservazione radioscopica, di Francesco Errante

e. Il rivelatore passivo di radiazione hertziana a fluorescenza da ionizzazione secondaria qui descritto consente di dimostrare come i segnali radioelettrici impiegati nell'eccitazione per bombardamento diretto di tubi fluorescenti convenzionali per illuminazione, permettano agli stessi un'efficienza e versatilità di molto superiore al metodo tradizionale di eccitazione per attraversamento galvanico da corrente alternata a bassa frequenza.

Rivelatore passivo di radiazione hertziana a fluorescenza da ionizzazione secondaria
 
Vista parziale del tubo innescato a bassa potenza

Vista parziale del tubo innescato a bassa potenza

Il rivelatore è totalmente radio-trasparente. Una volta innescato, esso diviene leggermente meno radio-trasparente. Questo, comunque, non ha effetti sul suo funzionamento, nè su quello del radiatore sotto esame. Nel caso peggiore, per esempio, nel caso di uno stretto accoppiamento parallelo completo tra radiatore e tubo rivelato apparirà un ROS di 1:1,6 a tubo completamente illuminato.

 

Una versione più complessa di questo rivelatore, per uso didattico, è disponibile qui .

 

 

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